XXXVII

Lodovico Castelvetro a Giovanni Battista Ferrari,

Modena, 15 marzo 15521

[1] Al molto mag.co m. Gio. Battista de Ferrari
da Modona et a’ compagni suoi hon.
A Pisa
Da Santo Andrea
In casa di prete Angelo

[2] Andai come vi scrissi a Padova donde pur hora torno, et truovo che nella mia lontananza sono morte persone di nome Girolamo figliuolo di m. Gio. Battista Bellincino,2 Madonna Costanza figliuola di m. Francesco Bellincino,3 la moglie d’Alberto Fontana,4 m. Dino Zenzano,5 m. Andrea Codebò.6 [3] Mi sono avenuto in un rappresentamento d’una comedia di Giacopino Lanzalotto chiamata la Taverniera la quale è stata turbata e zuffolata da’ veditori.7 Il palco s’è fatto di limosine in casa di m. Gio. Andrea Valentino.8 [4] I papali havevano cominciato ad andare infino al Bondeno9 e più oltre a prendere prede et persone sotto le loro colorate ragioni soldatesche, il che non piacendo al Duca perché peraventura s’avicinavano troppo a Ferrara ha ordinato a’ Bondenesi che ammazzino chiunque viene a turbargli, et così pochi dì sono n’ammazzarono alcuni de’ papali et ne fedirono alcuni altri, il medesimo ordinamento è stato fatto a’ Carpeggiani et a’ contadini del Carpeggiano, et per levare a’ papali la via agevole d’andare in sul carpeggiano ha fatto levare di Secchia tutte le navi né al presente il fiume per le piove si può passare a piede o a cavallo. [5] Adunque noi soli rimagniamo preda del campo a’ quali è ordinato che ci lasciamo et divorare et squartare. Egli è ben vero che pure hora dopo tanti danni patiti ci è fatto intendere che dobbiamo per dieci miglia appresso al campo del papa fuggire tutte le bestie, et tutto il vino né si sa perché certo,a anchora che alcuni dicano che il campo del papa si dee levare et in suo luogo venire quello dello ’mperatore, et che nel mutamento de’ campi non si serva ragione alcuna, et specialmente dove interviene tedesco et vino. Ma siab la cosa come si voglia noi stiamo male et temiamo anzi siamo certi di peggio. [6] L’Arteleria venne da Cremona et si fermò in Sacchetta10 et poi fu condotta in Mantova peroché i papali s’havevano imaginato di volere battere i granai de’ Mirandolesi, et guastare il grano, ma essi havendo saputo che l’Arteleria veniva sgombrarono i granai. Laonde sarebbe venuta indarno. [7] Brunoro dalla Bastia11 entrò nella Mirandola con un ottanta huomini per rinfrescare i vivi et supplire i morti che in un aguato n’erano stati ammazzati da trenta da’ papali. Gl’imperiali a Lenza12 fanno un forte in su la strada, li quali di nuovo havevano domandato S. Polo al Duca nostro, il quale però l’ha negato loro anzi acerbamente che no. [8] Il conte Fulvio13 andrà fra due dì a sposare la sposa o più tosto a consumare il matrimonio peroché Alessandro da Ferrara14 come mandatario l’ha sposata et portata qui parte della dota. [9] Andando ioc verso Padova m’avenni in Ferrara nell’essequie di m. Grigoro Giraldo,15 et in Padova in quelle di m. Lazzaro da Bassano.16 [10] Hora molti domandavano il luogo del Bassano, et molti erano proposti et tra gli altri era proposto m. Franc.o Greco, et non dimeno m. Benedetto Manzuolo17d col rimanente de’ Modonesi da m. Gabriello,18 et dae m. Mario Tassone, et da’ due Masetti19 in fuori andarono a Vinegia con forse centocinquanta scolari, ma essi furono i principali, et m. Benedetto il conducitore et il favellatore, a rendere testimonianza che il Robertello20 eraf più sufficiente di qualunque altro del mondo et di m. Franc.o tutto che io havessi testimoniato il contrario et sapessero d’offendere et la verità, et la gratitudine, et l’amicitia. [11] Che vi pare di questi valenthuomini? Che cosa possiamo sperare? Se in mia presenza et meg contradicentelo hanno fatto ciò, che faranno quando non sarò presente o morto? Io m’accordo per l’avenire di non volere mai più fare piacere a persona. [12] Hora il Robertello per la loro testimonianza specialmente ha ottenuto il luogo ma con salario di dugento venti scudi. Ma perché m. Carlo Sigone era con esso meco, et vaca il luogo del Robertello il quale è ricercato da molti più che non era quello di m. Lazzaro et specialmente dal Corrado,21h havendosi fatto conoscere m. Carlo, et essendo al parer mio riuscito molto bene è stato chi ha voluto che egli si lasci proporre, et il Robertello come persona grata a’ Modonesi lo favora quanto piùi può ma molto più per opporre una persona in Vinegia a Paolo Manutioj che gli possa contrastare et levarlo della sedia principale che tiene della fama di sapere solo le cose antiche Romane.22 [13] I nostri invitarono a desinare in Padova quasi ciascuno partitamente m. Carlo, et il Badalocchio che era venuto con noi, et tra gli altri Lodovico Tassone non ostante che m. Carlo l’havesse scacciato dalla sua lettione; me non invitarono essi, né se m’havessere invitato vik sarei andato, et per non dar loro spesa, et per non mostrar d’essere rapacificato con loro. [14] In luogo del Cagnuolo23 haveano eletto m. Tiberio Deciano,24 et il Porcelaga,25 tutti et tre i riformatori di pari concordia, et non dimeno il consiglio de’ pregati26 gli rifiutò,l et è stata cosa non mai più avenuta cioè che il consiglio rifiutasse cosa stabilita da’ tre. Sì chem il luogo vaca anchora, laonde il Roncagallo27 è entrato in isperanza d’havere il luogo et io ho renduta buona testimonianza della dottrina sua ad alcuno de’ Riformatori. [15] M. Guido Panziruolo m’ha detto che è domandato a Pisa a leggere un ordinario, et stimo che non isprezzerà la domanda.28 Ma voi non havete mai scritto come l’Alba29 vi sodisfaccia. [16] Noi habbiamo qui per cosa certissima la lega tra il Re di Franzia et alcuni principi Tedeschi. Né si sa che provedimento faccia lo ’mperatore contra questo nuovo movimento. A dio.

[17] In Modona, il dì XV di Marzo MDLII.

V.ro Lodovico Castelvetro

[18] Il Concilio si dissolve.30